Kraken Edizioni 2022
Così Fabio Larcher nella prefazione al racconto: «Arona non è nuovo al pastiche jamesiano. Giro di vite, a quanto pare, è un romanzo assai congeniale al suo modo di intendere la narrativa del terrore. Tanto da produrre, nel corso degli anni, una serie di “continuazioni/interpretazioni” sul reale significato dell’originale. Come al solito, trattandosi di un autore inventivo e pieno di risorse, Arona non si limita a regalarci delle sterili imitazioni del modello, ma prende spunto da esso per gettare sui fatti di Bly, via via, luci sempre più sinistre e interessanti, approfondendo sia il lato razionale e patologico della storia, sia quello propriamente soprannaturale e facendo in modo che entrambi convivano senza mai sopraffarsi, anzi, producendo nel lettore un effetto cumulativo di sensazioni: la materia (che genera orrore e repulsione quando è nuda e cruda, nonché sanguinante e violata) fa da sponda allo spirito (che, mostrandosi “reale” e potente nel mondo materiale, genera terrore e timor sacro)».